Sulla verniciatura dei controsoffitti in legno circolano varie teorie. Come per qualsiasi altro servizio, vanno ponderate scrupolosamente diverse variabili, ciascuna a modo suo importante. Ed a tal riguardo gli stessi addetti ai lavori predicano idee contrastanti. Figurarsi dunque se per il potenziale acquirente sia facile orientarsi! 

Verniciatura dei controsoffitti in legno: ventata di novità

Di norma, i professionisti devono applicare la colorazione di abeti o sequoie. Si tratta sostanzialmente di un materiale di incorniciatura grezzo, tendente a mostrare discreta usura, dettata da anni di utilizzo sia sui soffitti che sui tetti. 

Tra le tante motivazioni in favore della verniciatura la possibilità di far confluire la luce in un punto, la facilità di riparazione e di coprire eventuali imperfezioni o gli spazi vuoti dove le pareti sono state rimosse. 

Anche il budget può costituire una notevole preoccupazione, tuttavia ci sono aspetti di maggior importanza per trarvi ricorso. Che si fondano su un principio chiave: l’acquisizione del controllo. Lasciare un insieme confuso e disordinato di crepe, granelli, nodi e irregolarità appesantisce. In breve: rovina l’intero lavoro.

Il valore di un esperto

La verniciatura dei controsoffitti in legno conferisce, al contrario, risalto ai punti forti ed oscura quelli deboli. Scegliere la soluzione migliore è però talvolta fonte di disagio, specie se si manca di qualifiche. Affidarsi alle sapienti mani di esperti spazza via i dubbi, perché per trovare chiarezza non c’è niente di meglio che chiamare in causa persone in possesso di competenze specifiche. 

Sia che si tratti di una scanalatura a V o di un’applicazione a bordi squadrati, un occhio allenato individua la giusta metodologia per arrivare ad un risultato finale soddisfacente. Linee semplici e regolari seguono un filo logico. Nonostante alla maggior parte sfuggano le modalità di esecuzione, a primo acchito le persone capiscono se la messa in opera è stata effettuata a regola d’arte. 

La verniciatura dei controsoffitti in legno aiuta a dare un senso di ariosità. Conferendo ordine esercita poi un’azione calmante. Mantenere la calma fa bene, a maggior ragione oggi, con la vita quotidiana piena di impegni. Tendenzialmente c’è molto impegno visivo e colore nei mobili, nei soprammobili, nei vestiti, nell’arte e nell’ambiente naturale. Non esagerate…

Quando, al termine di una giornata spossante, ci si siede si appoggia la testa sul cuscino o sul divano, il silenzio è prezioso. A differenza di quanto sostengono alcuni clienti, secondo i quali dipingere un soffitto in legno possa far disperdere qualità preziose, i veri intenditori concordano sul fatto che il bianco dia peso all’essenziale. 

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Il consiglio dei designer

Riguardo ai pannelli del soffitto e ai rivestimenti dei muri, i designer consigliano allora caldamente il bianco. Attraverso i loro occhi sembra l’opzione preferibile per affrontare i problemi dell’ingiallimento della macchia di legno, dei sottili segni di consumo provocati dall’acqua e delle crepe che cominciano ad affiorare. 

Andando controcorrente, c’è chi, invece di aggiungere uno strato, ha d’altra parte preferito rimuoverlo, facendo completamente insabbiare l’interno. La finitura ottenuta possiede la levigatezza del legno alla deriva. Eppure, si può vedere ogni segno del tempo. Seppure di impatto, stona rispetto ai canoni odierni, basati su finiture perfette.

È cruciale stabilire il proposito iniziale. Se il designer ha immaginato una casa o uno spazio con un soffitto in legno perché virare altrove? Una volta snaturata l’idea, scoprirete forse di aver “cancellato” ciò che rendeva l’abitazione attraente, la sua anima. E vi pervaderanno i sensi di colpa.

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Perché conservare il legno classico

In generale, la conservazione del legno classico è un valore, anche nella semplice intenzione, essendo tipicamente progettato e montato per esigenze estetiche. L’installazione avviene ancora ai giorni nostri: integra una dimensione di profondità e di texture, consona agli open space contemporanei. Appaga gli appassionati del patrimonio, i nostalgici e anticipa i futuri sviluppi di ciò di cui tutti i proprietari godranno. 

Il già citato colore bianco non è assolutamente un deterrente per la rivendita. Le masse lo amano per via della sensazione di sollievo fornita, dell’enfasi posta sugli elementi caratteristici della scena. D’altra parte esagerare rischia di farlo apparire un po’ poco fantasioso. Per distinguervi partite magari dalla tinta delle pareti e poi guardate al pavimento. 

Inoltre, l’illuminazione artificiale fa una differenza enorme. Ora ci sono così tante eleganti opzioni LED per attribuire luce aggiuntiva a una stanza che ancorarsi a paradigmi sorpassati è inutile e retrogrado. Meglio fossilizzarsi sul solito, banale, modus operandi o accettare il cambiamento?

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